Nell’articolo viene presa in esame la questione, centrale in psicoanalisi, dello statuto del concetto di realtà. Attraverso il riferimento all’attività percettiva ed al suo investimento pulsionale viene messo a fuoco il rapporto tra realtà percepita e meccanismi di difesa dell’io, nel¬l’am¬bito della dinamica piacere-dispiacere, ai fini della costruzione della nozione di realtà. Collegandosi alle formulazioni di Freud e degli autori post-freudiani, in particolare a Winnicott, l’autore giunge alla conclusione che vi sono diversi modi di costruire il concetto di realtà esterna, a seconda dell’organizzazione psichica dell’individuo e dei tempi della storia soggettiva.