L’autore prende in considerazione la complessità e polisemicità delle risposte degli psicoterapeuti al corpo della donna di differenti culture, complessità che può influenzare negativamente la relazione terapeutica. Alla luce della propria esperienza di psichiatria e psicoterapia transculturale e con setting in cui operano più terapeuti, sottolinea come ai fini della comprensione dei pazienti provenienti da altre culture sia particolarmente utile una costante verifica di gruppo del controtransfert.