Il problema dell'imputabilità nei soggetti con disturbi di personalità alla luce dei più recenti orientamenti giuridici e clinici

Titolo Rivista PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE
Autori/Curatori Fulvio Frati, Antonina Pellegrino
Anno di pubblicazione 2006 Fascicolo 2006/2 Lingua Italiano
Numero pagine 22 P. 181-202 Dimensione file 172 KB
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Con due differenti sentenze della Corte di Cassazione, emesse nel corso del primo semestre 2005, anche la legislazione italiana ha ammesso che, ai fini del riconoscimento del vizio totale o parziale di mente, rientrano nel concetto di infermità anche i gravi disturbi di personalità e non solo le malattie mentali cosiddette conclamate. A seguito di tali sentenze, anche ai disturbi di personalità può essere attribuita un’attitudine, scientificamente condivisa, a proporsi come causa idonea ad escludere o a scemare grandemente la capacità di intendere e di volere del soggetto agente, e a farlo quindi eventualmente considerare anche come non imputabile ove essi pregiudichino totalmente o grandemente la sua capacità di intendere e di volere nel momento del fatto-reato. Vengono analizzati in dettaglio i contenuti specifici di queste due importanti sentenze ed i loro inevitabili riflessi nell’ambito della psicopatologia forense italiana.;

Fulvio Frati, Antonina Pellegrino, Il problema dell'imputabilità nei soggetti con disturbi di personalità alla luce dei più recenti orientamenti giuridici e clinici in "PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE" 2/2006, pp 181-202, DOI: