Un gruppo sociale non può ipotizzare la convivenza dei suoi membri né la sua stessa sopravvivenza senza l’ausilio di un ordinamento giuridico che lo disciplini al fine di preservane la coesione interna. La comparsa e la diffusione dell’AIDS sono da sempre connesse ad una serie molteplice ed articolata di implicazioni culturali, etiche ed emotive, fortemente ancorate al pregiudizio e alla paura del contagio. La conseguenza socio-psicologica che ne deriva è un’intensa emarginazione e una potente discriminazione dei soggetti sieropositivi. Sul piano dell’ordinamento giuridico-governativo, si avverte, quindi, l’improrogabile necessità di una politica di anti-discriminazione. Il presente lavoro offre un’attenta disamina delle disposizioni di legge che garantiscono i diritti dei sieropositivi e ne definiscono i doveri.