Propaganda e associazionismo fascista nelle comunità di emigrazione: il caso di Parigi

Titolo Rivista SOCIETÀ E STORIA
Autori/Curatori Francesca Cavarocchi
Anno di pubblicazione 2008 Fascicolo 2008/120 Lingua Italiano
Numero pagine 29 P. 279-307 Dimensione file 648 KB
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Nel quadro di una complessa strategia di penetrazione culturale nei paesi stranieri, il regime fascista attribuì particolare importanza alla costruzione di una presenza organizzata in Francia, sia per la rilevanza quantitativa del fenomeno immigratorio italiano, sia per la centralità che i rapporti diplomatici con la vicina potenza assunsero almeno fino al tornante della guerra d’Etiopia. Il caso parigino risulta esemplificativo delle strategie perseguite e dei risultati raggiunti, ma anche di limiti e difficoltà ineludibili, in un contesto caratterizzato da una forte e combattiva presenza del fuoruscitismo. Se a partire dal ’22 si assistette ad un faticoso rafforzamento della rete politica e associativa, la fase di massimo slancio dell’iniziativa fascista può collocarsi dal 1930 al 1936; il regime tentò di far leva soprattutto su un fitto ventaglio di attività ricreative, assistenziali, scolastiche e sportive, con l’obiettivo di intercettare il consenso degli strati popolari della comunità italiana e di scongiurarne i processi di integrazione nella società francese.;

Francesca Cavarocchi, Propaganda e associazionismo fascista nelle comunità di emigrazione: il caso di Parigi in "SOCIETÀ E STORIA " 120/2008, pp 279-307, DOI: