L’autore, uno psicologo palestinese che vive e lavora in Israele, riferisce le emozioni provate alla visione del film Munich di Steven Spielberg, ancora scosso per le esperienze vissute in occasione degli attacchi israeliani contro la Striscia di Gaza dell’inverno 2009. Egli utilizza il film come esempio del processo che consente di trasformare il "nemico" da oggetto a soggetto, cioè del processo che avviene durante i dialoghi di pace in cui si confrontano persone appartenenti a gruppi in conflitto. Tale processo deve superare le resistenze che si oppongono al cambiamento per realizzare la transizione necessaria all’uscita dal conflitto. Tali riporta un episodio che sottolinea il ruolo giocato dai mezzi di informazione durante la Guerra di Gaza e analizza alcuni esempi delle tendenze opposte ben rappresentate nel film: il desiderio di incontrare il nemico alla ricerca di nuove modalità relazionali e, dall’altro lato, l’istinto di mantenere inalterata la situazione.
Keywords: Presenza, assenza, anonimato, vendetta, guerra, dialoghi di pace.