La costruzione sociale della malattia mentale, intesa come rappresentazione collettiva, è fortemente influenzata nel mondo della tarda modernità dai media; anche la rappresentazione di ciò che viene definito "pericoloso" subisce le stesse, per quanto non uniche, influenze attraverso diversi formati mediatici: cronaca, documentari e talk-show, fiction e film, più rare trasmissioni speciali di sensibilizzazione. Il superamento della istituzione manicomiale ha reso più prossime e visibili le persone con disagio mentale, ma ciò non pare aver modificato la paura del "coinvolgimento occulto" vissuto come minaccia del senso comune: l’altro delirante condivide la stessa rappresentazione della realtà di tutti? In questa prospettiva di difesa sociale la responsabilità del comportamento socialmente "occulto" viene imputata, anche penalmente, all’esperto. Ne derivano da un lato un rinforzo culturale della pericolosità per effetto di una ricostruzione selettiva dei fatti attraverso una concatenazione semplice causa-effetto, dall’altro una convergenza verso stereotipi ulteriormente stigmatizzanti.
Keywords: Pericolosità, media, coinvolgimento occulto, difesa sociale, stigma