Il saggio dà conto del cosiddetto «miracolo di Hannover», la complessa, quanto rapida ricostruzione della città della Bassa Sassonia gravemente ferita durante il secondo conflitto bellico. La "nuova costruzione" ebbe un notevole impulso grazie alla fiducia nella riforma monetaria del 1948 e all’intraprendenza dell’assessore all’urbanistica Hillebrecht, il quale si attivò per una rinascita "partecipata" in cui protagonisti, a parte tecnici e politici, fossero prima di tutti i proprietari dei suoli e gli imprenditori. Il dibattito, costante e aggiornato, sui modi della ricostruzione fu anche esteso all’intera cittadinanza. Il punto di forza del progetto di Hillebrecht fu di pensare a una pianificazione che non tenesse conto dell’impianto originale, ricordato solo attraverso la ricostruzione di alcuni monumenti, ma che fosse rivolto allo sviluppo futuro. In questi programmi, che approdarono a un piano a blocchi (la viabilità, le residenze, il commercio, ecc.), la circolazione ebbe un ruolo fondamentale, forse sproporzionato rispetto alle esigenze del momento. Tant’è vero che, ancora oggi, fra le critiche al nuovo impianto urbano postbellico, ora in fase di revisione, vi è quella di aver dato luogo ad una "città a misura d’automobile".
Keywords: Hannover, Ricostruzione, Pianificazione urbana, Partecipazione