L’Iran è vittima di rappresentazioni stereotipate, che propongono cliché spesso in contraddizione tra di loro: da violento, chiuso in una rivoluzione medieval-religiosa, abitato da una società omogenea e statica, l’Iran è passato ad essere viceversa un paese "schizofrenico", dicotomico, diviso tra "modernità e tradizione". Transizione traghettata dalla ri-scoperta del paese, iniziata negli anni Novanta in seguito alla fine della guerra contro l’Iraq, l’elemento che la giustifica è la presunta sconnessione tra i comportamenti e i valori incoraggiati dal regime e quelli che sono invece presenti nella popolazione. Questa narrazione del paese, l’Iran come "mondo dei paradossi", restituisce solamente una parte della realtà e rinuncia a dipingerne la complessità. Ripartendo dalla storia e dalla geografia del paese, il contributo accenna ad alcuni aspetti tra i più complessi della realtà iraniana (l’estrema eterogeneità e il forte nazionalismo, le aspirazioni geopolitiche e l’"isolamento strategico", le trasformazioni sociali e il sostegno al regime), realtà composita ove convivono elementi spesso assai dissimili l’uno dall’altro.
Keywords: Stereotipi Complessità Geografia Trasformazioni sociali