L’articolo sostiene la necessità di articolare tra loro, nella terapia psicoanalitica, la componente logica e la componente affettiva della relazione. La componente logico-cognitiva si esprime soprattutto attraverso l’attività interpretativa all’interno della quale sono presenti implicitamente anche aspetti affettivi; reciprocamente, gli interventi non-interpretativi non mancano mai di una componente logica o cognitiva. Questa è legata alle varie teorie a cui facciamo riferimento e alla conoscenza del paziente, e soprattutto al terapeuta e al controtransfert in quel particolare momento della terapia. Vengono presi in considerazione il significato logico-affettivo del setting, la logica del processo interpretativo, e infine il significato delle "azioni affettive". In particolare viene differenziato il significato delle "azioni affettive" rispetto agli enactment e ai più generici interventi supportivi. Le prime hanno una struttura particolare e possono avere la capacità di influire in senso positivo sugli schemi della memoria implicita del "Sé cattivoaffetto negativo-oggetto negativo".