Questo scritto ha lo scopo di riflettere sulla dinamica relazionale e affettiva che qualifica alcune adozioni difficili, quando all’ingresso dell’adolescenza, si verifica una grave crisi del rapporto genitore-figlio, crisi che può anche comportare l’allontanamento del figlio adottivo. Nel corso della valutazione clinica e/o del trattamento di questi casi, ricompaiono fantasie di esperienze dolorose e di carenza primaria sperimentati dal figlio adottivo che la sessualità pubertaria riattualizza, spingendo la coppia genitoriale a sperimentare livelli insostenibili di ansia e parallele difensive manovre di espulsione Questi movimenti risultano essere strettamente collegati con le esperienze personali dei genitori, che non sono state preventivamente considerate come potenti fattori di rischio, che possono condurre alla rinuncia del progetto adottivo. Gli autori sollevano alcune ipotesi circa la qualità narcisistica e anti-libidica della coppia, strettamente legata alla scelta adottiva, spesso, considerata essenziale. Eppure, questo collegamento è anche il bastione che contiene in sé i germi del potenziale fallimento. Attraverso esempi clinici, gli autori mettono in evidenza come i nodi problematici si riferiscano alla coppia adottiva che non sembra aver debitamente elaborato la propria infertilità, rimanendo catturata in fantasie infantili e/o edipiche, riacutizzate dallo sviluppo puberale dei loro figli adolescenti.
Keywords: Adozione fallita, adolescenza, legami perversi.