Diritto e consenso nella Germania nazista. La prospettiva dei perpetratori

Titolo Rivista PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE
Autori/Curatori Costerbosa Marina Lalatta
Anno di pubblicazione 2013 Fascicolo 2013/2 Lingua Italiano
Numero pagine 24 P. 269-292 Dimensione file 655 KB
DOI 10.3280/PU2013-002009
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Il saggio è dedicato al problema del consenso di massa al male agito, con particolare riferimento al nazionalsocialismo. La tesi che viene avanzata riguarda il ruolo dell’idea di legalità nella formazione del consenso dal punto di vista dei perpetratori. La legalità ha contribuito al consolidamento del regime e al sostegno offerto a esso, in quanto forza di trazione della macchina burocratica e come fattore di accelerazione del criminale progetto nazista. Complice la natura anfibia della Costituzione di Weimar, la consapevolezza dei vertici del regime, lo zelo di larga parte dei giuristi tedeschi (operatori come Roland Freisler e Hans Frank, o teorici come Carl Schmitt e Karl Larenz), il principio di legalità ha favorito, accanto ad altri fattori propulsivi, l’efficacia del sistema di potere del Führer anche sotto lo specifico rispetto del consenso della popolazione civile.;

Keywords:Legalità, Weimar, consenso, nazismo, burocrazia

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Costerbosa Marina Lalatta, Diritto e consenso nella Germania nazista. La prospettiva dei perpetratori in "PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE" 2/2013, pp 269-292, DOI: 10.3280/PU2013-002009