L’articolo analizza, attraverso la vicenda dell’ENAPI, l’evolversi del modello dell’ente pubblico tra età giolittiana e fascismo; si sofferma sul rapporto degli enti di settore con il disegno corporativo e indaga il ruolo dello Stato e del parastato nello sviluppo delle piccole imprese tra le due guerre mondiali. L’autrice rileva il progressivo spostamento, coronato nel 1928, dalle istanze nittiane di ammodernamento del settore e dalle proposte cooperativistiche dei "luzzattiani" all’assoggettamento dell’ENAPI alle scelte economiche fasciste e alla strategia del consenso. Affidato alla Federazione artigiana e a Confindustria, negli anni trenta l’ente divenne un potenziale strumento corporativo. Se il tentativo in questa direzione fallì in relazione al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo dei due settori, ebbe successo, invece, sul piano della stabilità sociale, garantendo, seppur nella forma dell’assistenza estemporanea, la presenza dello Stato al fianco dei piccoli produttori in difficoltà.
Keywords: Piccole imprese; enti pubblici di settore; Nitti, Luzzatti; "ventottismo"; corporativismo.