C’è la questione dei poveri, che interessa anche ai ricchi. La dimensione del problema è enorme, ma non ci deve abbattere: «Nessuno in privato potrebbe risolverlo; combinando i propri sforzi, tutti possono farlo». Per Blanc si deve cominciare obbligatoriamente con l’organizzazione del lavoro. Ciascuno ha il diritto di vivere con il lavoro, regolato e garantito. Organizzare il lavoro nella società significa sopprimere la miseria. La miseria genera dipendenza, sofferenza, crimine. «La classe dei privilegiati, al giorno d’oggi, ha perso di sensibilità; ha trovato, in fatto di lusso, raffinatezze inusuali; non ha più altra religione che il piacere». Chiedere per il povero «la certezza di avere un lavoro, il pane quotidiano, un asilo, degli abiti, la possibilità di amare e la speranza» non significa abbandonarsi al materialismo, ma riconoscere che esiste una questione sociale, che non si può più rinviare e che la politica deve saper risolvere. C’è bisogno di una rivoluzione sociale: 1) perché l’attuale ordine sociale è troppo pieno d’iniquità e non può resistere a lungo; 2) perché non c’è persona che non ne abbia interesse; 3) perché questa rivoluzione è possibile e si può compiere anche in modo pacifico. Parole di straordinaria attualità! Dice ancora l’Autore: «Nel nuovo mondo in cui ci farebbe entrare, forse occorrerebbe fare ancora qualche cosa per la realizzazione completa del principio di fraternità». Però la strada ne risulterebbe irrevocabilmente tracciata.
Keywords: Rivoluzione sociale, organizzazione del lavoro, principio di fraternità