Questo saggio tenta un’indagine della relazione tra il tempo e il sé, attraverso la comparazione di due differenti modi di pensare tale relazione, che entrambi assumono come costitutiva del sé. Il primo è rappresentato dalla descrizione narrativa del sé, il secondo dalla descrizione esperienziale o fenomenologica del sé. La descrizione narrativa insiste sull’importanza del tempo narrato, e quindi dell’essere autore della e nella costituzione dell’identità del sé. Al contrario, l’approccio esperienziale si concentra sulla struttura temporale del proprio flusso di coscienza, e quindi sottolinea l’essere proprietario dell’esperienza vissuta, vale a dire della prospettiva in prima persona della propria esperienza vissuta. Dopo aver sostenuto che nessun resoconto del sé possa ignorare la struttura temporale di base dell’esperienza, e che per questo motivo l’approccio esperienziale è il più fondamentale, nelle conclusioni l’autore suggerisce che tale prospettiva, da sola, sia incapace di dare una descrizione completa dell’identità del sé, specialmente per ciò che concerne l’identità umana. Di conseguenza, l’approccio esperienziale dovrebbe essere integrato con quello narrativo.
Keywords: Tempo, sé, identità, narrazione, coscienza interna del tempo.