Il saggio nasce dalla sorpresa dell’autore di fronte al fatto che un tema importante per il diritto come la desuetudine non sia stato frequentemente fatto oggetto di indagini specifiche in letteratura. Il saggio si articola in due parti. Nella prima parte, l’autore distingue due concezioni della desuetudine: (i) la desuetudine come fenomeno deontico, cioè come fenomeno che appartiene al regno del Sollen, e (ii) la desuetudine come fenomeno ontico, cioè come fenomeno che appartiene al regno del Sein. In secondo luogo, l’autore formula la domanda "Può la desuetudine abrogare una norma?", ricostruisce due risposte che sono state già formulate in letteratura, una riposta affermativa e una risposta negativa, e ne propone una terza. Secondo la prima risposta (affermativa), la desuetudine può determinare l’invalidità della norma. Secondo la seconda risposta (negativa), la desuetudine non può determinare l’invalidità della norma. Secondo la terza risposta, proposta dall’autore, la desuetudine determina non l’invalidità, ma la quiescenza della norma
Keywords: Desuetudine, Norma consuetudinaria, Deontica, Abrogazione, Validità, Reviviscenza