Il lavoro è focalizzato sul rapporto tra produzione alimentare e tutela dell’ambiente può essere analizzato sotto due differenti prospettive. L’esercizio di impresa nel settore alimentare è attività economica che, al pari delle altre, produce esternalità negative: essa è possibile fonte di inquinamento per i terreni, le acque e gli habitat naturali, incidendo sugli equilibri degli ecosistemi. Sennonché, a differenza degli altri comparti imprenditoriali, l’impresa alimentare necessita di un ambiente sano, poiché i prodotti oggetto della sua produzione (gli alimenti) sono direttamente prodotti agricoli (o zootecnici) o prodotti agricoli (o zootecnici) trasformati. E per l’agricoltura le risorse naturali rappresentano esse stesse elementi dell’azienda, i suoi interessi sono gli stessi della collettività ad un ambiente sano, in quanto l’abuso delle risorse naturali può annullare il vantaggio di produzione a danno dell’impresa. In siffatto contesto, quindi, l’attività imprenditoriale del settore alimentare vive contemporaneamente il duplice ruolo di produzione di esternalità negative e positive. Da un lato è destinataria delle regole, delle imposizioni, dei vincoli e dei limiti nell’agire a tutela dell’ambiente propri di ogni forma di produzione. Dall’altro, essendo l’agricoltura parte rilevante della "filiera alimentare", l’impresa alimentare ha una funzione a tutela, preservazione e rigenerazione dell’ambiente e della biodiversità ed è destinataria di specifiche regole. In questo studio sono esaminate (sinteticamente), sia le prime norme (in particolare quelle a tutela dei cambiamenti climatici), sia le seconde (in particolare quelle a difesa della biodiversità), in un contesto di diritto europeo.
Keywords: Food Law, Environment, Climate Change.