L’articolo analizza la corrispondenza tra Erich Neumann, il più famoso e importante allievo di Jung, e Carl Gustav Jung e inserisce questo scambio epistolare nel contesto dei pogrom del novembre del 1938. L’esame approfondito di quattro lettere, due di Neumann e due di Jung, cerca di chiarire fino a che punto lo sterminio incipiente degli ebrei sia il nervus probandi del rapporto tra Neumann e Jung. Le riflessioni di Neumann sulla determinazione collettiva degli ebrei di fronte ai pogrom del novembre del 1938 porta Jung a relativizzare e secolarizzare la propria precedente posizione. Questo induce in Neumann una profonda crisi e una sensazione di disorientamento e di abbandono; un complesso paterno negativo viene costellato e scaricato in un sogno. L’articolo ricostruisce fino a che punto certi presupposti culturali-teorico possano essere pregiudizievoli di fronte alla catastrofe imminente.
Keywords: Corrispondenza tra Jung e Neumann, differenziazione etnospecifica dell’inconscio, relativizzazione di questa differenziazione, pogrom del novembre 1938, complesso paterno negativo, sogno