Nel corso degli anni sono state condotte alcune ricerche con lo scopo di indagare la correlazione tra funzioni metacognitive e funzioni cognitive in soggetti psicotici; il presente lavoro ha lo scopo di fornire un ulteriore contributo all’approfondimento dei temi sopra citati, inoltre vuole porre l’accento sull’approccio psicoterapeutico centrato sulla metacognizione applicato alle psicosi. La ricerca proposta e stata sviluppata su un caso singolo; al soggetto al fine di valutare le funzioni cognitive, e stata somministrata una batteria di test in due tempi, al tempo T0 e al tempo T1, rispettivamente inizio percorso terapeutico, e a circa sei mesi dal trattamento, utili anche per la fase di follow-up dei test; inoltre si e proceduto a valutare le funzioni metacognitive attraverso la scala di valutazione della metacognizione, e l’Indiana Psychiatric Illness interview, un’intervista usata nello specifico della nostra ricerca, esclusivamente come trascritto su cui valutare le funzioni metacognitive. Le funzioni metacognitive sono state indagate al fine di verificare quali di queste fossero deficitarie e su quali di queste il trattamento dovesse focalizzarsi. Lo scopo della presente ricerca, e quello di vagliare l’ipotesi che l’applicazione di una terapia cognitivo comportamentale a orientamento metacognitivo, possa risultare efficace nel miglioramento delle funzioni cognitive in un soggetto giovane con alta scolarita, affetto da disturbo psicotico a esordio precoce. I risultati mostrano una variazione nelle medie ai test cognitivi tra T0 e T1.
Keywords: Metacognizione, funzioni metacognitive, psicosi, funzioni cognitive, terapia cognitivo comportamentale a orientamento metacognitivo
Giovanna Castaldo, Anna Opera, Michele Procacci, Maurizio Sabia, Maurizio Cafari, Giampiero Russo, in "QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA" 36/2015, pp. 117-132, DOI:10.3280/QPC2015-036009