Migliorare la salute delle donne nei luoghi di lavoro: aspetti normativi e gestione dei rischi. Una ricerca in Toscana

Titolo Rivista STUDI ORGANIZZATIVI
Autori/Curatori Silvia Cervia, Rita Biancheri
Anno di pubblicazione 2015 Fascicolo 2015/1 Lingua Italiano
Numero pagine 29 P. 44-72 Dimensione file 279 KB
DOI 10.3280/SO2015-001003
Il DOI è il codice a barre della proprietà intellettuale: per saperne di più clicca qui

Qui sotto puoi vedere in anteprima la prima pagina di questo articolo.

Se questo articolo ti interessa, lo puoi acquistare (e scaricare in formato pdf) seguendo le facili indicazioni per acquistare il download credit. Acquista Download Credits per scaricare questo Articolo in formato PDF

Anteprima articolo

FrancoAngeli è membro della Publishers International Linking Association, Inc (PILA)associazione indipendente e non profit per facilitare (attraverso i servizi tecnologici implementati da CrossRef.org) l’accesso degli studiosi ai contenuti digitali nelle pubblicazioni professionali e scientifiche

Con l’entrata in vigore del Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro (D.Lgs. n. 81/2008) la differenza di genere diventa una dimensione rilevante per garantire «l’uniformità della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori sul territorio nazionale attraverso il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali» (art. 1, co. 1). Tuttavia, questa importante affermazione non è sostenuta, nel prosieguo della norma, da una definizione esplicita di questo concetto che non può essere dato per scontato, soprattutto in un contesto quale quello della prevenzione della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. La prima parte dell’articolo è dedicata a fornire un quadro concettuale unitario, che possa consentire una declinazione dei concetti di riferimento all’interno di un framework unitario e coerente. L’approccio scelto è di livello macro, istituzionale/ contestuale, che consente di considerare il portato culturale, le obbligazioni di genere e di generazione, le risorse economiche, normative e istituzionali, quale imprescindibile chiave interpretativa attraverso la quale leggere le traiettorie di vita e di salute di lavoratori e lavoratrici. In questo senso, declinare il genere come variabile interpretativa significa considerare come la costruzione sociale dei ruoli sessuati rappresenti un elemento rilevante tanto nella definizione dei vincoli e delle risorse del contesto, quanto nella costruzione delle risposte individuali. Dimensioni che vanno a delineare i contenuti delle più recenti definizioni del concetto di salute, identificato nella «capacità di adattamento e auto gestione di fronte alle sfide sociali, fisiche ed emotive» (Huber et al., 2011). A partire dalle acquisizioni maturate nel corso della prima parte del paper, il paragrafo conclusivo è dedicato ad illustrare i primi risultati della ricerca svolta in Toscana, che è stata sviluppata incrociando i dati secondari relativi tanto al mercato del lavoro che gli infortuni in ambito lavorativi. L’analisi, nonostante alcune criticità - imputabili all’utilizzo in termini conoscitivi di un database, quale quello di Inail, nato a fini assicurativi - evidenzia la necessità di procedere in questa direzione, attraverso analisi sempre più approfondite che considerino in modo integrato questi due aspetti. Tra le evidenze emerse merita di essere sottolineata la progressiva convergenza dei tassi di infortunio che mantengono, comunque nei settori a maggiore presenza maschile, differenze alquanto significative. Il genere risulta, inoltre, una variabile determinante in relazione all’orario di accadimento dell’evento infortunistico. In questo caso, le differenze sono, probabilmente, riconducibili alla segregazione contrattuale delle donne e, nello specifico, alla femminilizzazione del part-time e alla segregazione orizzontale. Infatti, i due picchi registrati si posizionano a metà mattina e a metà pomeriggio, per gli uomini, mentre si concentrano nelle prime ore della mattina per le donne.;

Keywords:Genere, salute, approccio contestuale, tutela della salute sul lavoro, differenze, disuguaglianze.

  1. Brown, S., Taylor, K. (2005), Wage Growth, Human Capital and Risk Preference: Evidence from the British Household Panel, Manchester School, 73(6): 688-709.
  2. Carducci, A., Caponi, E. (2014), “La prospettiva di genere nella valutazione dell’esposizione a rischi lavorativi”, Salute e Società, 1 (XIII): 159-167.
  3. Booth, A.L., Nolen, P.J. (2012), “Gender differences in risk behavior: does nurture matter?”, The Economic Journal, 122(558): 56-78. DOI: 10.1111/j.1468-0297.2011.02480.x
  4. Balbo, L. (1978), “La doppia presenza”, Inchiesta, 32: 3-6.
  5. Baldasseroni, A., Caponi, E., Cervia, S., Ficini, G., Guidelli, P., Talini D. (2013), “Infortuni e malattie professionali in Toscana: un quadro di sintesi”, in Biancheri, R. Carducci, A., Foddis, R., Ninci, A. (a cura di), Salute e sicurezza sul lavoro, una questione anche di genere, Rischi lavorativi un approccio multidisciplinare, Rivista Inail degli infortuni e delle malattie professionali,
  6. vol. 4: 173-198. Ballestrero, M.V. (2012), “Il viaggio è ancora lungo. La discriminazione di genere nel lavoro trent’anni dopo la legge di parità”, in Biancheri, R. (a cura di), Ancora in viaggio verso la parità, Pisa, Pisa University Press: 23-48.
  7. Bellè, E. et al. (2015), “Storie di quotidiana in/sicurezza. Le relazioni pericolose tra i lavoratori a termine e la tutela della sicurezza e della salute sul lavoro”, in Cipolla, C., Mazzetti, M., Veneri, L., Sicurezza e salute sul lavoro. Quale cultura e quali prassi?, FrancoAngeli, Milano: 92-109.
  8. Biancheri, R. (2008) (a cura di), La dimensione di genere nel lavoro. Scelte o vincoli nel quotidiano femminile, Pisa, Pisa University Press.
  9. Biancheri, R. (2010), “Genere e salute”, in AIS, Mosaico Italia. Lo stato del paese agli inizi del XXI secolo, Milano, FrancoAngeli.
  10. Biancheri, R. (a cura di) (2014), “Genere e salute tra prevenzione e cura”, Salute e Società, 1 (XIII).
  11. Biancheri, R., Carducci, A., Foddis, R., Ninci, A. (2013) (a cura di), Salute e sicurezza sul lavoro, una questione anche di genere, Rischi lavorativi un approccio multidisciplinare, Rivista INAIL degli infortuni e delle malattie professionali, vol. 4.
  12. Bond, M.A., Punnett, L., Pyle, J.L., Cazeca, D., Cooperman, M. (2004), “Gendered work conditions, health, and work outcomes”, Journal of Occupational Health Psychology, 9: 28-45.
  13. Cervia, S. (2013), “Una lettura gender-oriented delle dinamiche del mercato del lavoro in Toscana ai tempo della crisi”, in Biancheri, R. Carducci, A., Foddis,
  14. R., Ninci, A. (a cura di), Salute e sicurezza sul lavoro, una questione anche di genere, Rischi lavorativi un approccio multidisciplinare, Rivista Inail degli infortuni e delle malattie professionali, vol. 4: 32-82.
  15. Cervia, S. (2014), Nuove povertà. Vulnerabilità e disuguaglianze di genere e generazioni, Pisa, Pisa University Press.
  16. DeLeire, Th., Levy, H. (2004), “Worker Sorting and The Risk Of Death On The Job”, Journal of Labor Economics, 22(4): 925-953.
  17. Dohmen, T., Falk, A., Huffman, D., Sunder, U.M., Schupp, J., Wagner, G.G. (2005), “Individual Risk Attitudes: New Evidence from a Large, Repre-sentative, Experimentally-Validated Survey”, IZA Discussion Paper No. 1730.
  18. Ekeland, J., Johansson, F.J., Ärvelin, M.R., Lichtermann, D. (2005), “Self Employment and Risk Aversion: Evidence from Psychological Test Data”, Labour Economics, 12(5): 649-659.
  19. Emslie, C., Hunt, K., Macintyre, S. (1999), “Problematizing gender, work and health: the relationship between gender, occupational grade, working conditions and minor morbidity in full-time bank employees”, Social Science & Medicine, 48: 33-48.
  20. ENWHP (2007), Luxembourg Declaration on Workplace Health in the European Union. European Network for Workplace Health Promotion. Available from: http://www.enwhp.org/fileadmin/rs-dokumente/dateien/Luxembourg_Declaration.pdf.
  21. European Agency for Safety and Health at Work – European Risk Observatory
  22. (2011), Risks and Trends in the Safety and Health of Women at Work, in www.osha.europa.eu.European Agency for Safety and Health at Work (2003), Gender issues in safety and health at work. A review, Luxembourg, Publications Office of the European Union.
  23. European Agency for Safety and Health at Work (2005), Mainstreaming gender into occupational safety and health, Luxembourg, Publications Office of the European Union.
  24. European Agency for Safety and Health at Work (2009), Workface diversity and risk assessment: Ensuring Everyone is covered, Luxembourg, Publications Office of the European Union.
  25. European Agency for Safety and Health at Work (2014), Mainstreaming gender into occupational safety and health practice, Luxembourg, Publications Office of the European Union.
  26. Foddis, R., Ficini, G. (2014), “Differenze di genere, Salute e Sicurezza sul Lavoro: tra norme ed evidenze di letteratura”, Salute e Società, 1 (XIII): 168-180.
  27. Garfinkel, H. (1967), Studies in ethnomethodology, Englewood Cliffs, N.J., Prentice Hall.
  28. Gneezy, U., Leonard, K.L., List, J.A. (2009), Gender Differences in Competition: Evidence From a Matrilineal and a Patriarchal Society, Econometrica, 77(5): 1637-1664. DOI: 10.3982/ECTA6690
  29. Grazier, S., Sloane, P.J. (2007), Accident risk, gender, family status and occupational choice in the UK, Journal of Labor Economics, 22(4): 210-217. DOI: 10.1016/j.labeco.2007.07.007
  30. Hochschild, A., Machung, A. (1990), The Second Shift, New York, Avon Books. Huber, M., Knottnerus, J.A., Green, L., van der Horst, H., Jadad, A.R., Kromhout, D., Leonard, B., Lorig, K., Loureiro, M.I., van der Meer, J.W.M., Schnabel,
  31. P., Smith, R., van Weel, Ch., Smid, H. (2011), “How should we define health?”, British Medical Journal, 343:d4163. DOI: 10.1136/bmj.d4163
  32. Linos, A., Kirch, W. (2008), Promoting Health for Working Women, New York, Springer Science.
  33. Lorber, J. (1994), Paradoxes of gender, Yale, Yale University Press (trad. it.: L’invenzione dei sessi, Milano, il Saggiatore, 1995).
  34. Masike, R., Mwanza, B., Masiyazi, L. (2014), “A Gender Sensitive Framework to Safety and Health at Work”, European Scientific Journal, 10(11): 155-168.
  35. Messing C. et al. (1994), “Can safety risks of blue-collar jobs be compared by gender?”, in Safety Science, 18: 95- 112
  36. Murdock, G.P., Provost, C. (1973), “Factors in the Division of Labor by Sex: A Cross Cultural Analysis”, Ethnology, April: 203-225.
  37. Nunin, R. (2014), “Tutela della sicurezza sul lavoro e prevenzione dei rischi per le lavoratrici: un nuovo terreno per il gender mainstreaming”, Salute e Società, 1 (XIII): 111-126.
  38. Nussbaum, M. (2011), Creating Capabilities. The Human development Approach, London-Cambridge, MA, The Belknap Press of Harvard University Press (trad. it.: Creare capacità. Liberarsi dalla dittatura del Pil, Bologna, il Mulino, 2012).
  39. Panelli, R., Gallagher, L.M. (2003), “«It’s your whole way of life really»: negotiating work, health and gender”, Health & Place, 9: 95-105.
  40. Piccone Stella, S., Saraceno, C. (1996), Genere. Costruzione sociale del femminile e del maschile, Bologna, il Mulino.
  41. Reed, R., Dahlquist, J. (1994), “Do Women Prefer Women’s Work?”, Applied Economics, 26: 1133-1144.
  42. Ridgeway, C.L., Correll, S.J. (2004), “Unpacking the Gender System”, Gender & Society, 18(4): 510-531. DOI: 10.1177/0891243204265269
  43. Ronay, R., Kim, D.Y. (2006), “Gender differences in explicit and implicit risk attitudes: A socially facilitated phenomenon”, British Journal of Social Psychology, 45: 397-419. DOI: 10.1348/014466605X66420
  44. Rossiter, M.W. (1993), “The Matthew Matilda Effect in Science”, Social Studies of Science, 23: 325-341.
  45. Ruspini, E. (2003), Le identità di genere, Roma, Carocci.
  46. Scotchmer, S. (2008), Risk taking and gender in hierarchies, Working Paper 14464, http://www.nber.org/papers/w14464. Tieves, D. (2011), Women and occupational diseases in the European Union, European trade Union Institute, Health and Safety Department, Report n. 118.
  47. van Veldhoven, M., Beijer, S. (2012), “Workload, Work-to-Family Conflict, and Health: Gender Differences and the Influence of Private Life Context”, Journal of Social Issues, 68(4): 665-683.
  48. Vogel, L. (2003), The Gender Workplace Health Gap in Europe, The Trade Union Technical Bureau for Health and Safety.
  49. Vogel, L. (2011), Women and occupational diseases. The case of Belgium, European trade Union Institute, Health and Safety Department, Report n. 122.
  50. Wedderburn, A. (a cura di) (2000), Shift work and health, European Foundation for the Improvement of Living and Working Conditions, Luxembourg: Office for Official Publications of the European Communities.
  51. West, C., Zimmerman, D.H. (1987), “Doing Gender”, Gender and Society, 1(2): 125-151. DOI: 10.1177/0891243287001002002
  52. Wharton, A.S. (2005), The Sociology of Gender. An Introduction to Theory and Research, Malden, Backwell.
  53. Zanfrini, L. (2005), La rivoluzione incompiuta. Il lavoro delle donne tra retorica della femminilità e nuove disuguaglianze, Roma, Edizioni Lavoro.

Silvia Cervia, Rita Biancheri, Migliorare la salute delle donne nei luoghi di lavoro: aspetti normativi e gestione dei rischi. Una ricerca in Toscana in "STUDI ORGANIZZATIVI " 1/2015, pp 44-72, DOI: 10.3280/SO2015-001003