Il saggio analizza i rapporti intercorsi nel secondo dopoguerra tra Giuseppe Di Vittorio e Giuseppe Giulietti, segretario della Federazione italiana dei lavoratori del mare, alla luce della documentazione conservata nell’archivio della Cgil. In un’epoca di forti contrasti ideologici e di profonde fratture nel mondo sindacale, emergono tra i due organizzatori iniziali diffidenze e animosità le quali tuttavia in pochi anni mutarono in reciproca stima. La loro corrispondenza e i documenti sin-dacali dimostrano come l’esponente pugliese pragmaticamente puntò ad un ac-cordo con Giulietti superando notevoli opposizioni. In tal modo Di Vittorio garantì, all’epoca delle scissioni sindacali, l’adesione dell’organizzazione della gente di ma-re alla Cgil, pur essendo diventato Giulietti deputato indipendente eletto nelle liste del Partito repubblicano. Il sindacalista romagnolo d’altra parte ottenne l’appoggio di Di Vittorio nelle lotte sindacali della fine degli anni Quaranta e, soprattutto, assi-curò la successione del figlio Nino alla guida del sindacato dopo la sua morte. L’esame della documentazione rivela che questa scelta, assai contrastata dalla base, fu dovuta principalmente al carisma di Di Vittorio.
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