Il saggio vuole approfondire il conflitto tra le garanzie costituzionali e le necessità repressive creatosi nel Regno di Sardegna all’indomani della promulgazione dello Statuto albertino. L’autore, prendendo le mosse dalla creazione dell’Amministrazione di Pubblica Sicurezza nell’autunno del 1848 e analizzando la fitta legislazione di polizia emanata durante tutto l’arco del decennio, si sofferma sulle procedure e sulle modalità di controllo e di repressione messe in atto nei confronti del crimine e dell’opposizione politica mazziniana. La tesi proposta è che, mentre il garantismo costituzionale affermò tutta una serie di garanzie a favore del cittadino, parallelamente le procedure autorizzate dalla legislazione di polizia attuarono una complessa opera di aggiramento di questi diritti, imponendo un sistema che intendeva colpire tramite misure amministrative comportamenti o modi di essere su cui non si poteva intervenire in altro modo.
Keywords: Regno di Sardegna nell’Ottocento, polizia, diritto costituzionale, Camillo Cavour, criminalità, emigrazione politica.