Quando la cultura entra nell’aula giudiziaria: uno studio sulle argomentazioni dei giudici italiani

Titolo Rivista SOCIOLOGIA DEL DIRITTO
Autori/Curatori Paola Pannia
Anno di pubblicazione 2017 Fascicolo 2016/3 Lingua Italiano
Numero pagine 30 P. 133-162 Dimensione file 330 KB
DOI 10.3280/SD2016-003007
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Recentemente, la problematica dei "reati culturalmente motivati" è sempre più al centro di un vivace dibattito dottrinario. Gli studiosi finora si sono chiesti principalmente se fosse legittimo o meno attribuire rilievo giuridico alla cultura del soggetto autore del reato, quali fossero i limiti di questo riconoscimento e gli strumenti con cui attribuirlo. Ma qual è la risposta giudiziale al fenomeno? Come rispondono concretamente i giudici dinanzi all’istanza di riconoscimento culturale avanzata dall’imputato appartenente ad una minoranza culturale? Il presente contributo risponde a queste domande richiamando i risultati di uno studio empirico condotto su un campione di 68 casi italiani relativi a fattispecie di reati culturali. Ciò che emerge è una risposta giudiziale (e non solo) talvolta vaga e approssimativa, che tradisce le lacune della formazione giuridica (specialistica e non) in punto di gestione della diversità culturale.;

Keywords:Multiculturalismo - Ragionamento giudiziale - Reati culturalmente motivati - Formazione giuridica

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    DOI: 10.3280/SD2018-001006

Paola Pannia, Quando la cultura entra nell’aula giudiziaria: uno studio sulle argomentazioni dei giudici italiani in "SOCIOLOGIA DEL DIRITTO " 3/2016, pp 133-162, DOI: 10.3280/SD2016-003007