Apprendere dall’esperienza dell’Infant Observation

Titolo Rivista SETTING
Autori/Curatori Linda Root Fortini
Anno di pubblicazione 2017 Fascicolo 2015/39 Lingua Inglese
Numero pagine 17 P. 63-79 Dimensione file 436 KB
DOI 10.3280/SET2015-039003
Il DOI è il codice a barre della proprietà intellettuale: per saperne di più clicca qui

Qui sotto puoi vedere in anteprima la prima pagina di questo articolo.

Se questo articolo ti interessa, lo puoi acquistare (e scaricare in formato pdf) seguendo le facili indicazioni per acquistare il download credit. Acquista Download Credits per scaricare questo Articolo in formato PDF

Anteprima articolo

FrancoAngeli è membro della Publishers International Linking Association, Inc (PILA)associazione indipendente e non profit per facilitare (attraverso i servizi tecnologici implementati da CrossRef.org) l’accesso degli studiosi ai contenuti digitali nelle pubblicazioni professionali e scientifiche

Vengono esposte alcune riflessioni sull’utilizzo della metodologia dell’Infant Observation. Dopo aver brevemente tratteggiato la specificità del metodo, l’Autrice riporta alcuni esempi emblematici relativi a quanto può verificarsi durante lo spaziotempo dell’osservazione di una relazione madre-bambino: le reazioni emotive, i coinvolgimenti e le identificazioni inconsce. Tutto ciò è poi oggetto di discussione all’interno del gruppo di studio guidato dal conduttore. Viene descritta un’estensione dell’Infant Observation rispetto ad una relazione madre-bambino particolarmente problematica. Segue l’esempio di un’applicazione dell’Infant Observation in un reparto ospedaliero che permette alle ostetriche e alle infermiere di lavorare insieme, di focalizzare sulla relazione madrebambino subito dopo il parto e di condividere le loro esperienze di lavoro. Lo scritto si conclude con la descrizione di un’Infant Observation e, successivamente, con un follow-up svolto quindici anni dopo su un gruppo di sei fratelli gemelli, nel quale si sono evidenziati alcuni elementi di possibile predittività di uno sviluppo psichico tra infanzia e adolescenza, rilevando l’importanza dei fattori ambientali sul processo evolutivo

  1. Auster P. (1982), L’invenzione della solitudine, Torino, Einaudi, 1993.
  2. Bick E. (1964), “Note sull’osservazione del lattante nell’addestramento psicoanalitico”, in L’osservazione Diretta del Bambino, a cura di V. Bonaminio e B. Iaccarino, Bollati Boringhieri, Torino, 1984, pp. 70-89.
  3. Bion W.R. (1970), Attenzione e Interpretazione, Armando, Roma, 1973.
  4. Erikson E.H. (1968), Identity, Youth and Crisis, Norton & Company, New York.
  5. Ferrara Mori G. (1994), “Le forme ed il livello di cambiamento nella formazione dell’osservatore”, in L’observation du Nourrisson Selon Esther Bick et ses applications, Césura Lyon Ed.
  6. Freud S. (1912), Consigli al medico nel trattamento psicoanalitico, S.E., vol. 6, Bollati Boringhieri, Torino.
  7. Klein M. (1932), La Psicoanalisi dei Bambini, Martinelli, Firenze, 1988.
  8. Laufer M., Laufer E.M. (1984), Adolescenza e break down evolutivo, Bollati Boringhieri, Torino, 1986.
  9. Jeammet P. (1992), La Psicopatologia dell’Adolescenza, Borla, Roma.
  10. Root Fortini L., Mori L. (2007), Fratelli e Sorelle Coetanei, studio su una gemellarità plurima, Le Lettere, Firenze.
  11. Vallino D., Macciò M. (2004), Essere Neonati. Questioni psicoanalitiche, Borla, Roma.
  12. Winnicott D. (1957), “Il contribuito dell’osservazione diretta dei bambini alla psicoanalisi”, in Sviluppo Affettivo e Ambiente, Armando, Roma.
  13. Winnicott D. (1941), “L’osservazione dei bambini piccoli in una situazione prefissata”, in Dalla Pediatria alla Psicoanalisi, Martinelli, Firenze.

Linda Root Fortini, Apprendere dall’esperienza dell’Infant Observation in "SETTING" 39/2015, pp 63-79, DOI: 10.3280/SET2015-039003