La nostra memoria nazionale non ha ancora fatto i conti con le responsabilità dell’Italia di Benito Mussolini nella Guerra dell’Asse (1940-1943), che ha combattuto dalla parte della Germania nazista. Non ha neppure fatto i conti con i gravi crimini di guerra commessi nei territori occupati, in particolare nei Balcani. Al contrario, la storia dominante ha elaborato lo stereotipo positivo del "bravo italiano", avverso alla Guerra e salvatore degli Ebrei, contrapposto allo stereotipo negativo del "cattivo Tedesco", sadico e brutale, sul quale gli Italiani hanno spostato interamente la colpa. Questo saggio analizza l’origine di questi stereotipi tra loro interconnessi, creati dalle classi dirigenti dell’Italia al fine di risparmiare alla nazione sconfitta una pace punitiva, stereotipi successivamente ripresi dai mass media.