Dopo una rapida sintesi della storia coloniale italiana, questo lavoro analizza le cause della mancata memoria dei crimini commessi e le diverse fasi della rielaborazione storica di quel periodo. Nei primi anni del secondo dopoguerra prevalse il "silenziamento" a causa della perdita delle colonie per la sconfitta in guerra, dei mancati processi ai responsabili di atrocità e dell’assenza di una storiografia critica. Negli anni ’60 e ’70 comparvero i primi studi che misero in discussione il mito del "buon italiano", ma restò prevalente un’interpretazione autoassolutoria. Dalla metà degli anni ’80 ad oggi nuove ricerche storiche e opere narrative - anche di autori provenienti dalle ex colonie - hanno generato una certa consapevolezza, tuttavia, nell’editoria e nella pubblicistica è continuata l’opera di ridimensionamento. La tesi qui argomentata è quella della necessità di assumere la responsabilità del nostro passato coloniale, non solo per saldare un debito storico ma anche per meglio combattere stereotipi e pregiudizi di natura razzista che, rimasti latenti, riemergono con l’afflusso di migranti provenienti anche dalle nostre ex colonie
Keywords: Colonialismo, "buon italiano", silenziamento, autoassoluzione, ridimensionamento, razzismo, responsabilità.