L’articolo è una riflessione su come il linguaggio utilizzato nei provvedimenti pur mantenendo una sua connotazione tecnica, ma non tecnicistica, debba assolvere alla doppia funzione di rendere partecipe i soggetti coinvolti, soprattutto i minori nelle decisioni che li riguardano e nello stesso tempo debba consentire agli stessi la possibilità di cogliere la funzione educativa che è insita nel provvedimento.
Keywords: Linguaggio, provvedimenti, partecipazione, funzione educativa