Questo saggio ricostruisce il retroterra culturale, il processo di promulgazione e l’applicazione della circolare Buffarini Guidi, il provvedimento del governo fascista che, nell’aprile 1935, vietò tutte le attività religiose dei pentecostali sul territorio italiano. Attraverso l’analisi di varie fonti archivistiche, e in particolare della vasta documentazione vaticana in materia, questo articolo mostra in che modo l’ostilità della Chiesa cattolica e del governo italiano nei confronti dei pentecostali crebbe nel corso dei primi anni Trenta, all’interno di una più complessiva avversione verso il proselitismo protestante. Per le gerarchie cattoliche italiane, e per la stessa Santa Sede, il pericolo era rappresentato dai rapidi progressi della diffusione del pentecostalismo nell’Italia meridionale; per gli apparati statali dall’idea che il culto pentecostale fosse pericoloso per l’ordine sociale e per la salute psicofisica della popolazione. Questi timori convergenti furono alla base della promulgazione della circolare Buffarini Guidi, che rappresentò il punto culminante della collaborazione antiprotestante tra Chiesa e Stato durante il periodo fascista.
Keywords: Circolare Buffarini Guidi, Italia fascista, Chiesa e Stato in Italia, Comunità protestanti in Italia, Pentecostalismo, Libertà religiosa.