Nella sua recente enciclica Laudato si’ (2015), Papa Francesco conferisce alla comunità degli esseri umani un nuovo compito, quello di salvare la terra da una sua distruzione per mano stessa dell’uomo. Il modello di sviluppo economico e sociale dominante appare sbagliato nei suoi stessi fondamenti. In particolare è sbagliato pensare che il nostro pianeta, l’unico abitabile, possa essere sfruttato in modo illimitato e che le sue risorse siano inesauribili. La finitezza materiale del pianeta è legata alle nozioni/proprietà fondamentali di entropia e irreversibilità, che suggeriscono la necessità e l’obiettivo di una nuova visione della cultura e della società. Sulla finitezza fisica si innesta tuttavia il carattere infinito della creatività della natura e dell’inventività dell’uomo. In questo saggio mostriamo l’importanza scientifico-filosofica decisiva del pensiero complesso come chiave di lettura dei fenomeni naturali e sociali come chiave di lettura per capire e cambiare il mondo, e il nesso essenziale che esiste tra il pensiero complesso e la necessità di proporre un nuovo umanesimo fondato su una ricomposizione profonda della cultura umanistica e della cultura scientifica, della natura e dell’uomo.
Keywords: Complessità, terra, vita, natura, condizione umana, umanesimo, paesaggio, biodiversità, città/campagna, (critica dello) sviluppo.