Secondo la teoria musicale antica, l’armonia è dotata di una virtù naturale in grado di alterare l’anima dell’ascoltatore, al punto di privarlo della libertà di giudizio. Le numerose implicazioni teologiche di questo classico assioma caratterizzano il dibattito teologico della prima età moderna. Com’è noto, il tradizionale impiego di oggetti materiali nelle pratiche spirituali, e le esperienze sensoriali ad essi associati, diventano il bersaglio della critica Riformata. Ma cattolici e protestanti sono accomunati dallo sforzo di separare il sacro dal profano, di riordinare le relazioni fra i sessi e di regolamentare la condotta individuale in accordo con i nuovi orientamenti morali. In questa situazione di profonda conflittualità, la musica non poteva non trovarsi direttamente implicata. Gli episodi di crisi sociale e tensione politica che caratterizzano Milano e Ginevra nel cinquecento consentono di riflettere sulle modalità attraverso le quali la musica viene vissuta, repressa o promossa.
Keywords: Storia religiosa, musica, Carlo Borromeo, Jean Calvin, disciplina sociale, censura.