La crisi attualmente vissuta dall’UE investe il significato stesso delle sue istituzioni: i suoi cittadini le percepiscono infatti come imperfette, inadeguate ed estranee. Il saggio costituisce una proposta di riflessione in merito, ispirata agli studi politologici di Bruno Leoni, Mario Albertini e Francesco Rossolillo. Con un approccio interpretativo europeo, graduale e diacronico, tale crisi viene ricondotta alla scomparsa del progetto politico federale europeo e all’interruzione del processo di formazione di una comunità politica sovrannazionale. Si conclude sottolineando l’opportunità di una "rivoluzione" della cultura politica che nel de-nazionalizzare i concetti di cittadinanza e di popolo, interpreti l’imperfezione di quelli europei come potenziale evolutivo in grado di dispiegarne il tratto più specifico: la transitorietà inclusiva. Cittadinanza europea e popolo europeo acquisirebbero allora un nuovo significato: sarebbero il primo esempio storico di un nuovo status giuridico pre-cosmo-politico e di un’identità mai fissa, sempre mobile e plurima.