Trauma e migrazione, due aspetti che messi vicini comportano un estrema vulnerabilità. Cosa può fare l’analista? La risposta è estremamente complessa, forse intanto avere fiducia, "resistere" nel senso della resilienza, non cedere all’impulso umano di fuggire dall’orrore che un trauma di questo genere fa sentire nel corpo e nella psiche, cercando di rimanere in intima connessione con le emozioni proprie e del paziente. Questo comporta la necessità di "sentire", prima del paziente, funzionando da contenitore e cassa di risonanza di sentimenti intollerabili. La dimensione "storica" e la dimensione "relazionale" acquistano in questo modello un’importanza fondamen tale: recuperare una narrazione e restituire al paziente traumatizzato quel senso di coe sione di cui ha bisogno l’essere umano per accettare la propria verità psichica.
Keywords: Migrazione; trauma; dissociazione; resilienza; dimensione storica; dimensione relazionale.