La psicoanalisi nell’ambito delle neuroscienze: l’importanza della relazione

Titolo Rivista SETTING
Autori/Curatori Maria Maddalena Viola
Anno di pubblicazione 2018 Fascicolo 2016/41-42 Lingua Italiano
Numero pagine 10 P. 143-152 Dimensione file 422 KB
DOI 10.3280/SET2016-041006
Il DOI è il codice a barre della proprietà intellettuale: per saperne di più clicca qui

Qui sotto puoi vedere in anteprima la prima pagina di questo articolo.

Se questo articolo ti interessa, lo puoi acquistare (e scaricare in formato pdf) seguendo le facili indicazioni per acquistare il download credit. Acquista Download Credits per scaricare questo Articolo in formato PDF

Anteprima articolo

FrancoAngeli è membro della Publishers International Linking Association, Inc (PILA)associazione indipendente e non profit per facilitare (attraverso i servizi tecnologici implementati da CrossRef.org) l’accesso degli studiosi ai contenuti digitali nelle pubblicazioni professionali e scientifiche

In questo articolo, l’autore propone di utilizzare le neuroscienze quale strumento, teorico ed epistemologico, volto ad offrire una prospettiva nuova all’interno del dispositivo analitico; nello specifico, l’autore utilizza l’assunto neuroscientifico di una mente strutturalmente relazionale, e dunque fortemente influenzata dal rapporto con l’ambiente esterno, come vertice attraverso il quale evi denziare l’importanza dell’interpretazione delle dinamiche interpersonali proprie della cura psicoterapica, sottolineando altresì, attraverso il ricorso ad alcune vignette cliniche, la centralità che oggi ricopre la teoria dell’attaccamento nell’influenzare direttamente i processi maturativi delle strutture cerebrali. Tale prospettiva permette di rivedere concetti quali rimozione, transfert, diniego alla luce delle scoperte neuroscientifiche sulle memorie implicite, e infine di rileggere il processo psicoanalitico come un’esperienza di apprendimento emotivo e relazionale in grado di favorire cambiamenti nei microcomponenti del sistema cerebrale del paziente, determinando di conseguenza, cambiamenti nell’organizzazione degli schemi emozionali e negli stati della mente prevalenti, creando quindi nuove memorie di sè e di sè nel rapport con l’altro.;

  1. Bion W.R. (1962). Apprendere dall’esperienza. Roma: Armando Editore, 1972.
  2. Cena L. e Imbasciati A. (2014). Neuroscienze e teoria psicoanalitica: Verso una teoria integrata del funzionamento mentale. Springer.
  3. Gallese V., Migone P. e Eagle M.N. (2006). La simulazione incarnata: i neuroni specchio, le basi neurofisiologiche dell’intersoggettività e alcune implicazioni per la psicoanalisi. Psicoterapia e scienze umane, 3: 543-580.
  4. Imbasciati A. (2007). Fondamenti psicoanalitici della psicologia clinica: dalla psicoanalisi alle altre scienze della mente. UTET università.
  5. Kandel E.R. (2007). Psichiatria, psicoanalisi e nuova biologia della mente. Raffaello Cortina.
  6. LeDoux J.E. (1999). Il cervello emotivo: alle origini delle emozioni. Club degli editori.
  7. LeDoux J. (2002). Il sé sinaptico: come il nostro cervello ci fa diventare quelli che siamo. Raffaello Cortina.
  8. Mancia M. (2007). Psicoanalisi e Neuroscienze. Springer-Verlag.
  9. Rolls E.T. e Grabenhorst F. (2008). The orbitofrontal cortex and beyond: from affect to decision-making. Progress in neurobiology, 86(3): 216-244.
  10. Siegel D.J. (2013). La mente relazionale. Neurobiologia dell’esperienza interpersonale. Milano: Raffaello Cortina Editore.
  11. Schore A.N. (2001). The effects of a secure attachment relationship on right brain development, affect regulation, and infant mental health. Infant Mental Health Journal, 22: 7-66.
  12. Schore A.N. (2003). Affect regulation and the repair of the self (norton series on interpersonal neurobiology) (Vol. 2). WW Norton & Company.
  13. Schore J.R. e Schore A.N. (2008). Modern attachment theory: The central role of affect regulation in development and treatment. Clinical Social Work Journal, 36(1): 9-20.

Maria Maddalena Viola, La psicoanalisi nell’ambito delle neuroscienze: l’importanza della relazione in "SETTING" 41-42/2016, pp 143-152, DOI: 10.3280/SET2016-041006