Corruzione del Sé, dispersione identitaria e inibizione del pensiero. La difficile elaborazione del negativo con il paziente abusato

Titolo Rivista INTERAZIONI
Autori/Curatori Nadia Fina
Anno di pubblicazione 2019 Fascicolo 2019/1 Lingua Italiano
Numero pagine 19 P. 134-152 Dimensione file 196 KB
DOI 10.3280/INT2019-001010
Il DOI è il codice a barre della proprietà intellettuale: per saperne di più clicca qui

Qui sotto puoi vedere in anteprima la prima pagina di questo articolo.

Se questo articolo ti interessa, lo puoi acquistare (e scaricare in formato pdf) seguendo le facili indicazioni per acquistare il download credit. Acquista Download Credits per scaricare questo Articolo in formato PDF

Anteprima articolo

FrancoAngeli è membro della Publishers International Linking Association, Inc (PILA)associazione indipendente e non profit per facilitare (attraverso i servizi tecnologici implementati da CrossRef.org) l’accesso degli studiosi ai contenuti digitali nelle pubblicazioni professionali e scientifiche

La ricorrente condizione di non-esistenza come difesa di sopravvivenza al trauma di abuso, distorce il significato di dipendenza dall’oggetto. Per salvare una parte del proprio Sé dal pericolo di annientamento, la vittima deve dissociare parti significanti l’esperienza affettiva, rifugiandosi in una non-vita psichica, che è condizione di pressoché totale agonia, imparando a convivere con aree psichiche morte. La de-significazione e irrappresentabilità dell’esperienza subita, contribuisce a sviluppare un nucleo affettivo del Sé deficitario e un senso di moralità distorto. Nell’articolo si cerca di dimostrare il valore in realtà "propulsivo" della dissociazione. Attraverso lo sguardo del terapeuta che ne coglie il valore prospettico nascosto, secondo il modello proposto da Bromberg. Il problema del setting, inoltre, è questione centrale nella cura del paziente abusato e l’autrice riflette sul gruppo eterogeneo come setting adeguato per la cura di questa tipologia di pazienti.;

Keywords:Trauma, abuso, relazione, dissociazione, latenza terapeutica, gruppo.

  1. Albasi C. (2011). Modelli operativi interni dissociati e attaccamenti traumatici. Quaderno de Gli Argonauti, 22: 7-14.
  2. Aron L. (2004). Menti che si incontrano. Milano: Raffaello Cortina.
  3. Benjamin J. (1998). L’ombra dell’altro. Milano: Raffaello Cortina.
  4. Benjamin J. (2017). Beyond doer and done to: recognition theory, intersoubjectivity and the third. London: Routdlege.
  5. Bion W.R. (1963). Apprendere dall’esperienza. Roma: Armando, 1979.
  6. Bisagni F. (2006). Io non sono nulla. Milano: Vivarium.
  7. Bonaminio V. (2011). Ascoltare l’indicibile. Relazione presentata al Centro Psicoanalisi Romano.
  8. Bonfiglio B. (1997). Evoluzione del concetto di trauma e sua utilità nella clinica. Rivista di psicoanalisi, XLIII, 4: 583-606.
  9. Bonomo C., Borgogno F. (2001). La catastrofe e i suoi simboli. Milano: Utet.
  10. Bromberg P.M. (1998). Standing in the spaces. Clinica del trauma e della dissociazione. Milano: Cortina, 2007
  11. Di Benedetto P. (2011). Introduzione. Quaderno de Gli Argonauti, 22: 5-10.
  12. Eigen M. (1996) La morte psichica. Roma: Astrolabio, 1998.
  13. Emde E. (1992). Gli sviluppi della teoria dell’attaccamento e le influenze delle relazioni sulle relazioni. In Ammaniti M., Stern D. (a cura di), Attaccamento e psicoanalisi. Bari: Laterza.
  14. Fabozzi P. (2000). Una quieta e radicale rivoluzione futura. Lavoro pubblicato su Spiweb.
  15. Fabozzi P. (2003). Forme dell’interpretare. Milano: FrancoAngeli.
  16. Fabozzi P. (2004). L’analista nello Zwischenreich ovvero la genesi dell’interpretare tra soggettività e oggettività. Relazione presentata al Centro di Psicoanalisi Romano.
  17. Ferenczi S. (1932). Confusione delle lingue tra adulti e bambini. In Ferenczi S., Fondamenti di psicoanalisi. Firenze: Guaraldi Editore, 1974.
  18. Fina N. (2007). La vergogna come malattia dell’idealità. La pratica Analitica, 5: 15-22.
  19. Fina N. (2010). Come un campo lasciato a maggese. Riflessioni sulla latenza terapeutica mutuate da Masud Khan. Quaderni di Psicoterapia Infantile, 60: 20-27.
  20. Hurni M., Stoll G.S. (1997). L’odio dell’amore. La perversione delle relazioni umane. Milano: L’Hartmann Italia Ed.
  21. Leibigot F. (2008). L’elaborazione del trauma attraverso il transfert. Quaderno de Gli Argonauti, 16: 107-119
  22. Lugones M., Bisagni F. (2010) (a cura di). Bambine e bambini. Quale latenza oggi? Quaderni di Psicoterapia Infantile, 60.
  23. Mariotti G. (2008). Il trauma dell’insight. Quaderni de Gli Argonauti, 60: 23-28.
  24. Marozza M.I. (2015). L’importanza di pensare oggi la dissociazione. Relazione presentata al Centro Italiano di Psicologia Analitica, Roma.
  25. Neri C., Girelli R. (2003). Note sull’interpretazione. In Fabozzi P. (a cura di), Forme dell’interpretare. Milano: FrancoAngeli.
  26. Racamier P.-C. (1995). Incesto e incestuale. Milano: FrancoAngeli, 2003.
  27. Russo L. (2006). Le illusioni del pensiero. Roma: Borla.
  28. Stern D.N. (1993). L’amore infantile e l’amore di transfert: relazioni e implicazioni. In Stern D.N., Ammanniti M., Psicoanalisi dell’amore. Bari: Laterza.
  29. Winnicott D.W. (1954). Dal Luogo delle origini. Milano: Raffaello Cortina, 1990.
  30. Winnicott D.W. (1965). Siluppo affettivo e ambiente. Roma: Armando, 1975.
  31. Winnicott D.W. (1971). Gioco e Realtà. Roma: Armando, 1974.
  32. Zucca Alessandrelli C. (2016). Divenire nella relazione. Quadermi de Gli Argonauti, 32: 5-20

Nadia Fina, Corruzione del Sé, dispersione identitaria e inibizione del pensiero. La difficile elaborazione del negativo con il paziente abusato in "INTERAZIONI" 1/2019, pp 134-152, DOI: 10.3280/INT2019-001010