A seguito della crisi economica che ha investito l’eurozona, le riforme introdotte a livello europeo e internazionale hanno inciso in maniera significativa non solo sulla legislazione dei paesi membri, ma anche, e soprattutto, sull’equilibrio tra organi costituzionali. Le variabili che hanno determinato tali mutamenti sono ascrivibili a fattori sia "endodeterminati" che "eterodeterminati"; in particolare per effetto di accordi intergovernativi e fonti dell’Unione, che hanno profondamente modificato la possibilità dei parlamenti nazionali di incidere ancora in materia di scelte di politica economica. A distanza di cinque anni dall’entrata in vigore del Fiscal Compact, a tale processo involutivo non sono corrisposte proposte efficaci volte a valorizzare e "rivalutare" il ruolo degli organi rappresentativi nazionali ed europei. Il presente lavoro intende evidenziare le principali carenze riconnesse al contesto descritto.