Apriti sesamo. Il potere della talking cure. Qual è il potere della parola in psicoanalisi, in questa speciale talking cure? Il fattore terapeutico dell’interpretazione è dovuto al contenuto dell’interpretazione che mette in parole un contenuto scisso o rimosso che ritrova accesso e ospitalità nella mente del paziente che realizza un’insight e quindi una autoconsapevolezza della sua storia psichica attraverso una narrazione più completa e profonda? Oppure il fattore terapeutico è la messa in simboli linguistici di sensazioni e esperienze concrete, di elementi beta che permettono a queste stesse esperienze di entrare a fare parte del mondo soggettivo del paziente e di trasformarle in elementi alfa, che possono illuminarlo, arricchirlo e abitarlo in modo tollerabile e compatibile con altre rappresentazioni, come afferma Bion? Oppure anything goes e quindi la corrispondenza dell’interpretazione agli eventi della storia psichica del paziente non è importante, come pure l’integrazione di esperienze mai alfabetizzate che entrano a fare parte del suo mondo interno non costituisce un aspetto terapeutico, ma quello che conta è solo la relazione come nuova esperienza che si avvale di comunicazioni verbali e non verbali che passano attraverso non solo simboli verbali ma attraverso segni segnali onde...? Bisogna riconoscere nella terapia psicoanalitica e in tutte le psicoterapie la centralità della comunicazione con la parola: anche quando lo scambio relazionale tra paziente e analista avviene privilegiando altri livelli comunicativi molto primari, per procedere saliamo sempre sull’astronave della parola, a cominciare dal primo caso della storia della psicoanalisi, quello di Anna O. Un esempio clinico illustra il misterioso potere della parola, anche svincolata dal contesto e dal contenuto narrativo, ma capace di fare emergere esperienze personali inconsce.
Keywords: Cura, parola, affetto, sensazioni, libere associazioni, integrazione.