Il presente contributo propone un’analisi della politica affettiva di uno spazio collaborativo milanese che realizza, materialmente, il contemporaneo discorso dell’innovazione. In particolare, si mostrera come la disposizione affettiva di serendipity imprenditoriale sia un vero e proprio oggetto di governo da parte dell’organizzazione e come lo spazio organizzativo si affermi quale meccanismo di potere primario di tale governo. La riflessione, frutto di un’osservazione etnografica, presenta un contributo critico in merito all’uso strategico dello spazio, misurandosi con i processi socio-materiali e con le micro-geografie affettive del potere di un luogo di lavoro iconico del capitalismo soft. Da una parte, la dialettica socio-spaziale sara analizzata a partire dalla cultura materiale del luogo di lavoro, dall’altra si mostrera come gli affetti leghino pratiche, spazi e discorsi, producendo cosi effetti politici. Da un punto di vista teorico, l’analisi desidera contribuire, in modo particolare, al nascente filone di ricerca delle geografie delle organizzazioni, proponendo una legittimazione dell’organizzazione quale oggetto di rilevanza euristica per la geografia.
Keywords: Affettivita, innovazione, discorso, spazio, organizzazione.