L’intento dell’indagine è provare a rileggere con un approccio comparatistico la reazione che l’alieno, ovvero la kafalah internazionale, innesca nel confronto con tradizioni e ordinamenti giuridici lontani rispetto al mondo da cui esso proviene, nello spazio giuridico europeo. Si è ritenuto di osservare dapprima le varie strategie di regolazione adottate dagli stati nazionali con riguardo all’efficacia giuridica della kafalah negli ordinamenti interni, focalizzando l’attenzione in particolar modo sugli sforzi di giurisprudenza e dottrina tesi a individuare un "equivalente" dell’istituto straniero nello strumentario di diritto di famiglia nazionale per la protezione del minore. Successivamente, il piano di indagine si è spostato dal contesto nazionale a quello europeo, e in conseguenza si sono isolate tre macrotematiche, connesse al diritto dell’Unione e interconnesse tra loro: quella del ricongiungimento familiare dello straniero; quello della cittadinanza europea; quello della tutela dei diritti fondamentali.