Le forme dell’O.D. Apprendimenti ispirati dall’esperienza con il Terzo Settore produttivo

Titolo Rivista EDUCAZIONE SENTIMENTALE
Autori/Curatori Mauro Tomè
Anno di pubblicazione 2020 Fascicolo 2019/32 Lingua Italiano
Numero pagine 19 P. 108-126 Dimensione file 441 KB
DOI 10.3280/EDS2019-032005
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L’approccio allo sviluppo organizzativo (O.D.) è davvero in crisi? È necessario definire un O.D. nuovo e attuale? Queste domande guidano lo sviluppo dell’articolo. Le risposte immediate sono due. In primo luogo, la crisi riguarda un’idea specifica di O.D. costruita sessanta o più anni fa per aiutare un’organizzazione tipica. In secondo luogo, ci sono diverse "forme" di O.D.; ognuna di queste deve essere utilizzata per un tipo specifico di organizzazione e ambiente. Ora, forse, la forma di O.D. più appropriata per rispondere alle esigenze attuali delle organizzazioni è l’"O.D. Clinico". L’O.D. Clinico è un approccio - fondato su strumenti di consulenza - che consente di affrontare il problema attuale più importante per orga-nizzazioni e manager: l’insicurezza. Questo problema è molto evidente all’interno delle organizzazioni italiane del Terzo Settore, che devono cambiare all’interno di un mondo molto diverso dal passato; per gran parte dei gestori del Terzo Settore questo obiettivo non è facile da raggiungere. Devono imparare nuove lingue, acquisire nuove capacità e così via; ma non sono sicuri che ciò sia sufficiente e non hanno buoni criteri e strumenti per verificarlo. Il "Cynefin Framework" offre criteri per connettere specifiche forme di O.D. a esigenze specifiche del periodo storico e del tipo di organizzazioni. Infine, l’autore definisce una proposta di O.D., ovvero l’"O.D. clinico" e focalizza altre forme di O.D., collegandole a caratteristiche specifiche dell’organizzazione, del suo ambiente o del suo mercato.;

Keywords:Forma, insicurezza, O.D. Clinico, terzo settore, ambiente, consulenza, organizzazione, cliente

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Mauro Tomè, Le forme dell’O.D. Apprendimenti ispirati dall’esperienza con il Terzo Settore produttivo in "EDUCAZIONE SENTIMENTALE" 32/2019, pp 108-126, DOI: 10.3280/EDS2019-032005