I musulmani, in quanto membri di comunità minoritarie in Occidente, crescono in un con-testo di islamofobia quotidiana. L’autore suggerisce che il Sé musulmano interiorizzato in un simile contesto sia denigrato (Fanon, 1952), problema di solito affrontato durante l’adolescenza quando la formazione dell’identità è il compito fondamentale dello sviluppo. Ciò comporta in genere che l’adolescente assuma posizioni polarizzate e abbracci cause estreme. In seguito agli attacchi dell’11 settembre e del 7/7, l’islamofobia si è intensificata, il che può essere compreso, a livello psicologico, come una difesa razzista interna contro l’ansia schiacciante. All’interno dell’organizzazione difensiva del razzismo interno che l’autore descrive, il fondamentalismo è inscritto come il cuore problematico dell’Islam, che complica il tentativo dell’adolescente di venire a patti con l’eredità interiore dell’islamofobia quotidiana. L’articolo esplora questi temi attraverso lo studio del caso di un giovane passato attraverso l’Afghanistan negli anni ’90, e con un breve riferimento ai romanzi di Ed Husain, The Islamist, e di Mohsin Hamid, The Reluctant Fundamentalist.
Keywords: Fondamentalismo, islamofobia, adolescenza, identità, razzismo interno.