Miti che curano. Il ruolo della memoria religiosa nella psicologia analitica di Carl Gustav Jung

Titolo Rivista STUDI JUNGHIANI
Autori/Curatori Shady Dell'Amico
Anno di pubblicazione 2020 Fascicolo 2020/51 Lingua Italiano
Numero pagine 22 P. 54-75 Dimensione file 0 KB
DOI 10.3280/jun51-2020oa8511
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Nel seguente articolo vorrei analizzare filosoficamente in quali termini la psicologiaanalitica di Carl Gustav Jung si ponga come erede della tradizione spirituale occidentale,addirittura come un "cristianesimo post-religioso". Nel farlo vorrei anzitutto evidenziare irapporti fra la tradizione ebraico-cristiana e la psicologia analitica, valutando il peso specificoche Jung attribuisce alla memoria religiosa e alla sua capacità terapeutica di fornire un canale diespressione alle forze agenti nell'uomo. Metterò in luce come lo psichiatra svizzero ritengaopportuna una ri-formulazione dello scenario mitico tradizionale così da offrire una baseimmaginale all'esternazione dei processi psichici dell'occidentale moderno. Cercherò in questomodo di mostrare come per Jung «la perdita delle radici e l'abbandono della tradizionenevrotizzino le masse e le predispongano all'isteria collettiva» (Jung 1982).;

Keywords:Psicologia; religione; Occidente

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Shady Dell'Amico, Miti che curano. Il ruolo della memoria religiosa nella psicologia analitica di Carl Gustav Jung in "STUDI JUNGHIANI" 51/2020, pp 54-75, DOI: 10.3280/jun51-2020oa8511