Con la sentenza che si annota, il Tribunale di Roma ha riconosciuto il danno morale derivante da una "vacanza rovinata, considerata una serie di disagi subiti da una giovane donna durante il suo "soggiorno-studio2 all'estero. Il giudice ha riconosciuto che, nella fattispecie, pur essendo certamente rilevante la "finalità di studio", non fosse meno importante la "finalità turistica", dato che i viaggi di studio comportano la duplice finalità dell'istruzione e del divertimento