Estranea o straniera? Lingua e filiazione nella migrazione

Titolo Rivista INTERAZIONI
Autori/Curatori Clelia De Vita
Anno di pubblicazione 2021 Fascicolo 2021/1 Lingua Italiano
Numero pagine 13 P. 112-124 Dimensione file 168 KB
DOI 10.3280/INT2021-001009
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Nel passaggio linguistico ad una nuova cultura, è possibile abitare più lingue con parti di-verse di Sé. Nelle famiglie migranti, la lingua modella l’identità dei membri della famiglia, agendo anche sui legami e sulla loro trasmissione. La lingua straniera, non permette di tradurre le memorie sensoriali infantili appartenenti al Sé del genitore. Nel caso esemplificato, la madre si è trovata a vivere due diverse esperienze di maternità, caratterizzate dall’uso di due lingue. L’uso della lingua straniera ha ostacolato la creazione di una relazione intima tra la madre e la figlia secondogenita. Esclusa per scelta materna dall’uso della lingua madre, la bambina è di-venuta l’"estranea familiare". L’ascolto analitico ha permesso di rintracciare le "quote di estraneità" presenti nella relazione madre-bambina l’eco dei vissuti conflittuali della madre nella propria esperienza di figlia, dissociati nell’uso della lingua straniera.;

Keywords:Genitori, famiglia, lingua madre, estraneità, familiarità.

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Clelia De Vita, Estranea o straniera? Lingua e filiazione nella migrazione in "INTERAZIONI" 1/2021, pp 112-124, DOI: 10.3280/INT2021-001009