Dal regime dell’apartheid ad oggi, i ghetti sudafricani hanno assunto configurazioni distinte e articolate, che richiedono un monitoraggio consapevole della loro evoluzione, attento a carpirne le trasformazioni e scevro da retoriche sensazionalistiche di necessaria rimozione forzata. L’articolo ricostruisce gli effetti della divisione ereditata dalla Johannesburg post-apartheid nella vita quotidiana di un’adolescente immigrata in una township alle prese con il nuovo confinamento da Covid-19. Un’attesa nell’attesa per un profilo rappresentativo di un’intera generazione "in the waithood", la cui urgenza di futuro invoca il ripensamento di uno sviluppo urbano fondato sulla relazionalità e non sulla divisione per ricucire il frammentato tessuto socio-economico della città più diseguale del mondo.
Keywords: Johannesburg, ghetti sudafricani, giovani, "waithood", Covid-19, apartheid globale.