Gli autori mettono in evidenza come, nella pratica clinica del gruppo di Psicoanalisi Multi-familiare, l’emergere di ricordi traumatici e dei vissuti emotivi ad essi correlati consenta di percepire l’esistenza, nel mondo interno delle persone sofferenti, di "presenze" patogene, "presenze" che possiedono un potere di condizionamento permanente, segreto e occulto, molto difficile da cogliere in altri contesti. Intorno a tali "presenze" si strutturano identificazioni patogene che bloccano lo sviluppo di proprie risorse egoiche e il soggetto si vivrà abitato e posseduto da altri che gli impediscono di essere se stesso. In questo lavoro si descrive come gli specifici funzionamenti del gruppo consentano di avviare processi di costruzione di identificazioni trasformative che riducano gradualmente il potere patogeno di tali presenze; i rispecchiamenti reciproci, il funzionamento del gruppo come "mente ampliada", l’emergere della virtualità sana personale sono gli elementi che consentono di potere iniziare a pensare, attraverso l’altro, ciò che risultava impossibile pensare da solo, in particolare rispetto alle proprie interdipendenze patogene. La presenza dell’altro diventa sostegno nella scoperta di Sé autentico e la costruzione di un’identità soggettiva integra.
Keywords: oggetto che fa impazzire, identificazioni patogene, interdipendenze patologiche e patogene, rispecchiamento reciproco, mente ampliata, virtualità sana.