Decostruire l'identità

A cura di: Georges Lapassade, Vito D'Armento

Decostruire l'identità

Lungi dall’essere una condizione patologica, la dissociazione viene qui proposta in una versione positiva, intendendola così come una risorsa sia per le pratiche formative che per le procedure concettuali con cui vengono formalizzandosi le scienze umane e sociali. Ed è così che, piuttosto che produrre strumenti di etichettazione, di costruire congegni di selezione, può declinarsi in una prospettiva post-positivista sostenuta da una forte sensibilità neo-umanistica. La guida verso un tale traguardo di civile riconoscimento e accoglienza dei comportamenti dissociati, delle forme alterate di coscienza, del modo plurale con cui può esprimersi la eterogenea natura umana, è testimoniata da Georges Lapassade – sulla base della teoria della neo-dissociazione positiva proposta da Hilgard.

Edizione a stampa

31,50

Pagine: 304

ISBN: 9788846485458

Edizione: 1a ristampa 2008, 1a edizione 2007

Codice editore: 1520.567

Disponibilità: Discreta


Il problema della dissociazione dell'io ha assunto rilevante importanza nel panorama delle scienze umane e sociali ed ha consentito di prendere consapevolezza del fatto che l'identità, anziché essere assunta come una certezza, si può guardare in modo diverso e più problematico. I molteplici punti di vista dai quali l'io può osservare ed essere osservato, la perdita della sua consistenza ontologica, le sue stesse trasformazioni nel tempo, costringono a prendere le distanze da un concetto di identità fissa ed immutabile, ponendo l'esigenza di altre forme di espressione e perciò ricorrendo a predicati che la qualifichino piuttosto che a sostantivi che la definiscano. In una prospettiva nella quale l'io ha perduto il suo carattere di autoreferenzialità, anche la dissociazione, che in questo testo viene presa in esame, lungi dall'essere considerata come una condizione patologica, viene proposta in una versione positiva, come risorsa, utilizzabile sia nell'ambito delle pratiche formative, sia nei processi di formalizzazione teorica.
I comportamenti umani potranno così finalmente essere assunti come realtà ben più consistenti rispetto alla classificazione pre-scientifica con cui sono stati distinti, su base puramente ideologica, ora come normali, ora come patologici. In questo senso la dissociazione, piuttosto che costituire uno strumento di etichettazione, un congegno di selezione, può utilmente declinarsi in una prospettiva post-positivistica sostenuta da una forte sensibilità neo-umanistica. Il presente lavoro collettaneo si configura allora come una sorta di guida al riconoscimento di quelle realtà, tradizionalmente considerate altre, che Georges Lapassade introduce e analizza, sulla base della teoria della neo-dissociazione.
Gli autori hanno dunque problematizzato, in differenti ambiti disciplinari, le diverse nozioni tradizionali di individuo, di coscenza, di realtà, ridefinendole e rivisitandole, concorrendo alla produzione di un sicuro valore aggiunto agli studi lapassadiani che vedono così consolidato l'episteme della dissociazione.

Georges Lapassade è professore emerito di Etnografia presso l'Università di Paris VIII. È autore di numerose opere di sociologia qualitativa e di antropologia. Pubblicazioni sui temi specifici della dissociazione, degli stati modificati di coscienza, dei fenomeni di trance, tradotte in italiano, sono: Stati modificati e trance (1994); Trance e dissociazione (1996); Dal condomblé al tarantismo (2001).

Vito A. D'Armento insegna Sociologia presso l'Università del Salento ed è vice-presidente della Società Europea di Etnografia dell'Educazione. Si occupa della violenza nelle istituzioni e in particolare delle cause strutturali in cui si annida il vulnus anti-umanistico che induce a stati modificati di coscienza. Sull'argomento ha recentemente pubblicato: L'etnografia storica (2006); Rapporto sulla violenza scolastica (2007).



Introduzione
Georges Lapassade, L'antropologia della dissociazione e i suoi dispositivi induttori
Patrick Boumard, Devianza scolastica e dissociazione per un'altra pedagogia
Michel Lobrot, Lo psichismo dissociato
Stefano Ruggiero, Il pensiero errante
Francesco Remotti (intervistato da Stefano Ruggiero), Pensare oltre l'identità
Mimmo Calbi, La coscienza al lazzaretto
Santa De Siena, La mente incorporata
Vito A. D'Armento, La favola del sé e la coscienza solidale
Mina Coppola Mussa, Maria Grazia Personé, Le intelligenze multiple e la loro educazione in Howard Gardner
Sergio Moravia, Il mito della coscienza
Francesco Camarda, La volontà frustrata di dissociazione
Carmine Luigi Ferraro, Identità e creazione del personaggio
Margherita Chiarugi, Sergio Anichini, Dissociazione e pedagogia relazionale
Flavio Manieri, Manque à être
Luigi Baldassarre, E per concludere: Mi dissocio!

Contributi: Sergio Anichini, Luigi Baldassarre, Patrick Boumard, Mimmo Calbi, Francesco Camarda, Margherita Chiarugi, Mina Coppola Mussa, Santa De Siena, Carmine Luigi Ferraro, Michel Lobrot, Flavio Manieri, Sergio Moravia, Maria Grazia Personé, Francesco Remotti, Stefano Ruggiero

Collana: Sociologia

Argomenti: Teoria sociologica e storia del pensiero sociologico

Livello: Studi, ricerche

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