Viviamo un tempo in cui l'assillo di talune urgenze pratiche sembra oscurare la ragione sociologica, portandola a smarrire proprio ciò che dovrebbe esserle essenziale, e cioè il senso di una domanda teorica. Nel campo dei problemi sociali, droga e malattia mentale costituiscono forse l'esempio più attuale di ambiti di intervento e di ricerca in cui i concetti risentono maggiormente della povertà dello spessore teorico e della ridondanza dell'artificio ideologico. In questo modo realtà sociali complesse e strutturali vengono semplificate e disarticolate dai loro nessi costitutivi, ridotte in un linguaggio che si traduce in realtà d'opinione, indifferente e impermeabile a quell'altra realtà che concretamente agisce.E il pensiero sociologico si fa sterile e ripetitivo.

Le conseguenze sul piano dell'urgenza pratica sono enormi, come ben sanno gli operatori sociali, e richiedono alla sociologia una nuova e operativa consapevolezza della propria ragione storica.

Questi problemi rappresentano lo sfondo teorico del libro, che cerca di fare il punto sullo stato della teoria sociologica sui social problems, sui suoi limiti e sulle condizioni di possibilità per una trasformazione del suo sguardo, tale da recuperare in senso forte la questione del rapporto con la pratica.

Riccardo Taglioli, è professore associato presso la Facoltà di scienze politiche dell'Università di Torino.