Quarto Rapporto sugli anziani in Italia 2004-2005

Fondazione Leonardo

Quarto Rapporto sugli anziani in Italia 2004-2005

Edizione a stampa

15,00

Pagine: 128

ISBN: 9788846474421

Edizione: 1a edizione 2006

Codice editore: 2000.1122

Disponibilità: Buona

Agli inizi del secolo scorso c'era un anziano ogni venticinque italiani. Il calo dell'indice di fertilità della donna ed il prolungamento della durata della vita hanno fatto sì che oggi un italiano su cinque abbia più di sessantacinque anni. I nati del baby-boom della metà del secolo scorso andranno ad incrementare ulteriormente la quota degli anziani nella società. Si espanderà soprattutto il segmento degli ultraottantenni. Nel 1951 gli ultraottantenni erano 612mila, oggi sono 2,4 milioni.
Per ripensare una società che includa l'anziano è necessario tenere presente le caratteristiche del soggetto e la tipologia dei bisogni che esprime. Poiché il processo biologico dell'invecchiamento comporta la perdita di strutture e funzioni dell'organismo si configura una "normalità" dell'anziano diversa da quella del giovane. L'anziano è portatore di più malattie croniche, causa di disabilità totale o parziale per il 20 per cento dei soggetti affetti.
Con l'invecchiamento della popolazione cambia non solo la nosografia ma anche il concetto di salute. Poiché quattro su cinque persone in età avanzata presentano uno o più disturbi cronici (deficit cognitivo, difficoltà alla deambulazione, dolore articolare, insufficienza respiratoria, turbe del ritmo cardiaco, alterazione del ritmo sonno-veglia, incontinenza, etc.), salute negli anziani non significa semplicemente assenza di malattia. Altre componenti entrano a fare parte del quadro: un peso notevole assumono lo stato psicoaffettivo ed il rapporto sociale. Ciò emerge anche dalla Classificazione internazionale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità sullo stato di salute o di malattia, secondo la quale i fattori contestuali, ambientali (il luogo di vita e di lavoro, i servizi sociali, le agenzie governative, i trasporti, le regole formali ed informali, le ideologie prevalenti) e personali (l'età, il sesso, la scolarità, gli stili di vita, le abitudini, il livello sociale), svolgono un ruolo importante nel determinare la qualità della vita.
Un anziano su tre vive solo, il 15 per cento delle famiglie con almeno un componente di età superiore ai 64 anni è al di sotto della soglia di povertà.
Il paradigma medico-biologico non è in grado di interpretare compiutamente il bisogno multidimensionale dell'anziano. Per curare gli anziani abbiamo bisogno di una medicina del territorio che segua l'anziano in maniera integrata e continuativa.
Alla medicina dell'evidenza, che punta alla guarigione della malattia risolvendo il fenomeno semplice, va affiancata la medicina della complessità che prende in considerazione il vissuto personale, che interpella direttamente il medico senza fornire linee guida per la diagnosi o protocolli per la terapia.
Non necessariamente le evidenze della prima coincidono con le evidenze della salute pubblica.


Camillo Ferrari, Presentazione
Carlo Vergani, Introduzione
Giuseppe Romanelli, Alberto Alicandri, Elena Bresciani, La valutazione Multi Dimensionale della persona anziana
(Definizione; Cenni storici; Concetti chiave; Aspetti della VMD; Conclusioni; Bibliografia)
Maurizio Corsi, Claudia Ballabio, Lo schema polare. Uno strumento per la valutazione multidimensionale dell'anziano
(L'integrazione sociosanitaria; La medicina della complessità; I riferimenti nazionali ed internazionali; La nuova proposta; Alcune conclusioni; Bibliografia)
Giorgio Annoni, Roberto Confalonieri, Francesco De Filippi, La prevenzione nell'anziano
(Prevenzione primaria; Prevenzione secondaria; Prevenzione terziaria; Bibliografia)
Antonio Guaita, Attività fisica e invecchiamento: effetti sulla longevità e sulle funzioni mentali
(L'attività come produttore di longevità; Prestazioni mentali, demenza e attività fisica; L'attività favorisce il mantenimento delle prestazioni mentali degli anziani; Studi trasversali; Studi longitudinali; Effetti dell'attività fisica sul tono dell'umore degli anziani; Demenza ed effetto protettivo dell'attività; Lo studio sperimentale e i possibili meccanismi dell'effetto protettivo dell'attività motoria sulle funzioni mentali; Conclusioni; Bibliografia)
Tiziano Lucchi, La depressione nell'anziano
(Diagnosi; Trattamento; Conclusioni; Bibliografia)
Claudio Mariani, Francesca Clerici, I disturbi cognitivi dell'anziano
(Invecchiamento e processi cognitivi; Invecchiamento e demenze: le dimensioni del problema; Le demenze; La diagnosi precoce: il Mild Cognitive Impairment (MCI); I fattori di rischio e protettivi; Prospettive per il trattamento e la prevenzione dei disturbi cognitivi; Bibliografia)
Yacob Reibman, Alberto Spagnoli, Invecchiamento, neuropsichiatria, psicoanalisi: i tempi stanno cambiando
(Introduzione; Alcune precisazioni; L'integrazione della medicina "basata sulle evidenze" con la medicina "basata sulla relazione"; Il riavvicinamento tra psichiatria e neurologia: "la neuropsichiatria"; La medicina basata sulla relazione: il ruolo della psicoanalisi; La psicogeriatria; Conclusioni; Bibliografia)
Carlo Vergani, L'anziano e la cura a domicilio. Il fenomeno delle badanti
(L'invecchiamento della popolazione; La diversità dei normali; Nuove componenti di vita; I timori dell'anziano; La solitudine, la povertà dell'anziano; Chi cura l'anziano; Un modello di assistenza; L'assistente familiare ovvero la badante; Bibliografia)

Contributi: Alberto Alicandri, Giorgio Annoni, Claudia Ballabio, Elena Bresciani, Francesca Clerici, Roberto Confalonieri, Maurizio Corsi, Francesco De Filippi, Camillo Ferrari, Antonio Guaita, Tiziano Lucchi, Claudio Mariani, Yacob Reibman, Giuseppe Romanelli, Alberto Spagnoli, Carlo Vergani

Collana: Varie

Argomenti: Terza età

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