Il centro dell'itinerario di questo libro, che si propone come uno sguardo interdisciplinare che abbraccia diverse prospettive teoriche (dalla semiotica, alla linguistica, alle teorie della reazione) è il dibattito che vede nel «testo» un processo di produzione di senso più che un oggetto da decifrare, e nella «pragmatica» l'approccio disciplinare che maggiormente valorizza l'attività interpretativa del recettore.

Questo libro, a partire da una ricognizione sul ruolo e sui limiti di un approccio totalmente «semantico» al problema del senso testuale (che consideri cioè il rapporto tra segni e significati a prescindere dalle determinazioni contestuali di tale relazione) si snoda come percorso di rilettura critica di alcuni autori che, in ambiti diversi, hanno insistito sull'attività presupposta, rappresentata (o «messa in scena») e sollecitata dal testo. La nozione di «contesto» è considerata nella sua problematicità, cosi come è sottolineata l'insufficienza del concetto di «decodifica» per descrivere l'azione interpretativa. Alla dicotomia tra "fatto" testuale e «atto» di interpretazione si oppone il riconoscimento, con Ricoeur, di una stretta convergenza tra teoria del testo e teoria dell'azione.

Chiara Giaccardi (1959) si occupa di semiotica e sociologia della comunicazione. Da anni svolge attività di ricerca presso l'Istituto di scienze della comunicazione e dello spettacolo dell'Università Cattolica di Milano. Ha di recente concluso un PhD in Social Sciences alla University of Kent (UK). Sta lavorando come coautrice a un testo sulla pragmatica dei media.