Gli alti tassi di abbandono degli studi universitari fanno dell'Italia un caso pressoché unico nel panorama internazionale. Le cause sono numerose. Un certo rilievo hanno certamente il libero accesso ai corsi universitari e la mancanza di una pratica generalizzata di orientamento all'università.

Molte Regioni, a cui spetta quest'ultimo compito, hanno attivato servizi di orientamento, ma in nessuna sede universitaria ciò ha assunto le dimensioni di un fenomeno di massa.

Due obiettivi paiono allora essenziali: uniformare le pratiche di orientamento che ora presentano marcate differenze locali; potenziare il servizio in modo che un numero crescente di studenti sia immesso in un percorso di orientamento. In altre parole adottare in modo esteso test attitudinali standardizzati.

L'indagine di Politeia dà un contributo concreto in questa direzione. Dopo aver presentato una panoramica delle più significative esperienze straniere nell'uso dei test attitudinali, essa propone una batteria originale test per l'orientamento alla scelta degli studi universitari, espressamente studiati per i giovani diplomati della scuola italiana. Inoltre esamina come può essere utilizzata la massa di dati che si renderebbe disponibile per controllare la qualità della formazione scolastica.

Politeia - con Centri a Milano e a Roma - svolge attività di ricerca e formazione nei campi delle istituzioni politiche ed economiche e delle politiche pubbliche.

Nell'ambito della sua indagine in materia di politiche della istruzione e della formazione professionale, ha da diversi anni iniziato a riflettere sull'idea dell'istruzione come bene pubblico, la cui erogazione deve essere fondata sul primato dell'utenza e regolata da criteri di equità ed efficienza.

In questo quadro, la sezione Capitale umano e politiche industriali - coordinata dal Prof. Pier Angelo Mori - ha realizzato di recente studi sul tema del diritto allo studio e, in particolare, sul sistema dei prestiti di studio e sulla domanda di servizi di sostegno allo studio universitario in Lombardia; sulla formazione professionale, con particolare riguardo al problema dello scollamento fra domanda e offerta di lavoro qualificato; sull'orientamento pre-universitario attraverso test di valutazione, oggetto per l'appunto della presente ricerca.